Sono passati ormai due anni dall’intervento che ha salvato la vita ad Alessandro, intervento che gliel’ha cambiata in meglio, nonostante tutto.
Certo, una vita senza colon e retto non è una vita facile, ma la prospettiva di passare anni e anni con l’incubo delle fasi alterne della rettocolite ulcerosa, con i sanguinamenti, i dolori, i ricoveri sarebbe stata peggio.
Alessandro sta abbastanza bene, continua ad andare in bagno
un po’ troppo spesso, 6/7 volte al giorno, e ci sta seduto un’eternità, ma
tutto sommato non si lamenta.
Mangia, studia, passa ore davanti al pc a giocare e parlare con i suoi amici… va a scuola abbastanza regolarmente, si sta preparando ad affrontare l’esame di maturità, comincia a pensare a cosa fare DOPO…
L’anno poteva iniziare sotto i migliori auspici, invece
basta un attimo per ripiombare nell’incertezza, nella paura.
In previsione del controllo con la Professoressa Ricci
Alessandro si è sottoposto ad una serie di esami, pensavamo i risultati fossero
buoni, anche se non perfetti… non ci aspettavamo tante stelline accanto ai
valori.
Qualche lieve variazione nell’emocromo non ci ha mai
allarmato, ma la vitamina D è bassissima, quella che aiuta nel caso di
infiammazioni, così come qualche altro valore, ma è la Calprotectina che ci ha
spaventato, anziché un valore ottimale inferiore a 50 è a 3168, mai così alta
da quando gli è stata diagnosticata la malattia.
Abbiamo spedito ovviamente Roberto in reparto a chiedere
spiegazioni e una visita urgente.
Sapevamo che l’intervento non avrebbe cancellato la RCU,
sapevamo che gli effetti collaterali possono ancora manifestarsi, ma non
avremmo mai immaginato che la malattia si facesse sentire ancora così prepotentemente.
Il nostro pensiero corre subito alla pouch, al rischio che
l’infezione costringa il chirurgo a toglierla e a rimettere definitivamente la
stomia.
Le preghiere si intensificano. Quando va tutto bene un po’
ci si dimentica di pregare con fervore… salvo poi riprendere quando non c’è
nessun altro che ti può aiutare…
C’è poco da fare, antibiotici, i soliti integratori probiotici
specifici per la RCU, vitamine, e poi forti dosi di vitamina D per recuperare
la carenza e per contrastare l’infiammazione, il ferro…
E poi preghiamo.
Il prossimo controllo ad aprile, ripetere gli esami e la
pouchscopia, per vedere com’è la situazione “dentro”.
Altri mesi di incertezza… malattia maledetta.