lunedì 20 novembre 2017

M.I.C.I.

Meglio cominciare a documentarsi un po' di più...


Le malattie infiammatorie croniche intestinali (MICI), malattia di Crohn (MC) e colite ulcerosa (CU) sono caratterizzate da alterazioni morfologiche ed infiammatorie delle pareti intestinali che si traducono in una progressiva riduzione della funzione intestinale che si accompagna, soprattutto in rapporto alla severità della malattia, a un’alterazione dello stato nutrizionale con segni e sintomi tipici della malnutrizione



La colite ulcerosa (CU)  coinvolge selettivamente la mucosa dell’intestino crasso (colon). 



La colite ulcerosa colpisce primariamente la mucosa del retto e può estendersi a parte o tutto il colon in modo continuo. E’ una malattia caratterizzata da un’infiammazione cronica che causa lesioni ulcerose, il suo andamento è caratterizzato dall’alternarsi di episodi acuti seguiti da periodi di remissione clinica. 
Si tratta di una patologia immunomediata la cui natura è sconosciuta ma potrebbe essere influenzata da svariati fattori: genetici, ambientali, infettivi.




La colite ulcerosa è classificata a seconda della GRAVITA’ delle lesioni della mucosa (lieve, moderata e grave) e dell’ESTENSIONE (proctite, colite sinistra, pancolite). Le persone che sviluppano la colite ulcerosa in età più giovane hanno più probabilità di avere sintomi più gravi.



Anche se lo stress non può causare direttamente una malattia infiammatoria intestinale, può però peggiorare i segni ed i sintomi e può innescare le riacutizzazioni della malattia



A volte ci si può sentire impotenti di fronte alla colite ulcerosa. Ma modifiche della dieta e dello stile di vita possono aiutare a controllare i sintomi e allungare il tempo tra le riacutizzazioni. Non ci sono prove scetifiche dirette sul fatto che quello che mangia in realtà provochi una malattia infiammatoria intestinale. Ma alcuni cibi e bevande possono aggravare i segni ed i sintomi, soprattutto durante riacutizzazione della malattia. Può essere utile tenere un diario alimentare per tenere traccia di quello che si sta mangiando, e come ci si sente. Se si scopre che alcuni alimenti stanno causando sintomi particolari, si può provare a eliminarli. 



La cattiva notizia è che non esiste ancora il farmaco in grado di guarire dalla colite ulcerosa. In compenso ci sono diverse buone notizie. Intanto è di molto migliorata nel mondo ed in Italia la terapia di queste malattie, grazie soprattutto all’adeguato uso del cortisone. E’ ormai assai raro vedere in ospedale pazienti con colite ulcerosa in condizioni di rischiare la vita. Da poco tempo sono disponibili anche in Italia i cortisonici di nuova generazione, per bocca e per via topica. C’è un’ampia scelta di preparazioni topiche a base di mesalazina, in modo da migliorare la loro tollerabilità. Si è ulteriormente diffuso l’utilizzo dell’azatioprina (quando non sussistano già le indicazioni all’intervento) nei casi di steroido-dipendenza e di allergia alla mesalazina. L’utilizzo della ciclosporina, in centri di elevata esperienza, ha consentito di ridurre la frequenza della colectomia in urgenza nei pazienti resistenti alla terapia con steroidi. Ma le maggiori novità riguardano l’utilizzo dell’infliximab nelle forme di colite ulcerosa ad attività moderata-severa, sia in fase acuta che nel mantenimento. L’infliximab si è inoltre dimostrato efficace, al pari della ciclosporina, nel trattamento della colite ulcerosa severa resistente al cortisone. Si è inoltre in attesa che anche l’adalimumab venga autorizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco per la terapia della colite ulcerosa moderata-severa resistente alle terapie convenzionali. E’ in corso di valutazione un possibile ruolo dei probiotici nel trattamento della colite ulcerosa, soprattutto nella terapia di mantenimento.

(fonte AMICI)

Ok, ci si cura e ci si dimentica di avere la malattia... giusto?
mmm...

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