sabato 16 dicembre 2017

Anche sulla scatola dell'Aspirina c'è scritto che può far morire

Il clima di quasi euforia della giornata ha retto anche alla notizia  delle altre due trasfusioni di sangue, Alessandro deve essere pronto per l'intervento.

Per tutto il pomeriggio io e Ivan siamo in allerta, dobbiamo firmare l'autorizzazione all'inserimento del CVC, il catetere venoso centrale, l'accesso che metteranno al collo di Alessandro visto che le vene delle sue braccia sono ormai irrimediabilmente andate... Lo metteranno in rianimazione, ma a quanto pare il medico rianimatore che ci è toccato oggi non è dei più collaborativi...
Ci chiamano alle 16.15, arriva il lettino, Alessandro trasborda, lo coprono con la coperta termica di metallo.
Non è molto tranquillo, ha un po' di paura, nonostante Renzo abbia cercato di rassicurarlo.
Scendiamo in rianimazione, lo fanno entrare ma noi restiamo fuori.
Abbiamo già firmato un modulo questa mattina ma dovremmo firmarne un altro.
Dopo dieci minuti ci fanno entrare, ci sono già due infermiere che maneggiano con gli strumenti.
Il medico rianimatore è abbastanza giovane, tutto coperto di verde, il viso è poco scoperto.
"Ah eccovi, ve lo dico davanti a lui... L'operazione è abbastanza rischiosa, in casi rarissimi ci sono complicazioni, ma del resto anche sulla scatola dell'Aspririna c'è scritto che si può morire."

Fanculo.

Davanti ad Alessandro lo deve dire?

Ma l'ha detto con un tono per dire che può succedere, ma agli altri, non a lui.

Ci rimandano fuori.
Aspettiamo, circa una mezz'ora.
Siamo tranquilli. Casi rarissimi. Lui è bravissimo... almeno sembrava.

Alessandro è sollevato, ha i suoi cerotti sul collo, ma è sollevato:
"Eravate preoccupati vero? Anche io..." E' tornato alle sue battute.


Andiamo in radiologia a fare una lastra, quante ne ha già fatte in queste settimane?

Torniamo in camera.

In ascensore ci confida che vuol appassionarsi alla cucina, che cucinerà sempre lui a casa... Ci crediamo?
Lo riprendo così ho le prove...


Ivan va un momento a casa, poi rimarrà lui per la notte, il sabato sera io vado a casa, almeno una volta a settimana a dormire nel mio letto.
Alessandro guarda un video sul telefono, io sto facendo una partita a CandyCrush.
Arriva una dottoressa mai vista, un po' anziana.
"Eccovi qui. Volevo dirvi che è un'evenienza rara ma può succedere che inserendo il CVC si vada troppo vicino al polmone e si perfori."

Io e Alessandro ci guardiamo. Non capiamo, e siamo piuttosto preoccupati.
"Per ora non facciamo niente, domani mattina prima dell'intervento rifacciamo una lastra e vediamo se il foro si è allargato."
Alessandro si gira, ha uno sguardo abbastanza terrorizzato.
Tranquillo... andrà TUTTO bene...
Roberto cerca il medico della rianimazione su FB e vorrebbe mandargli un messaggio: grazie di avermi rovinato il sabato sera, sono quello a cui hai appena forato un polmone, un caso eccezionale...
Ma non lo fa.
Aspettiamo domani mattina.
Intanto attaccano altre due sacche di sangue.
Tutto deve essere pronto per domani mattina alle 8.
Nascimbeni è mattiniero.



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