giovedì 21 dicembre 2017

La fragolina

La notte ci ha fatto ripiombare nell'incubo.
Eravamo in bagno, Alessandro è rimasto cinque minuti seduto sul water in attesa che uscisse il sangue, ce n'è ancora un po', soprattutto la notte dopo che hanno fatto la peretta di Mesalazina, quella andrà fatta ancora per un po', il retto non è guarito.

Si è alzato e gli ho fatto il bidet, abbiamo tirato su calzoni e il pannolone, già, perchè qui niente telini nei boxer... andiamo di pannoloni..., si è avvicinato al lavabo e abbiamo vuotato il sacchetto, per ora è ancora un liquido verde scuro, sono i liquidi intestinali ci hanno detto...
Richiuso, igienizzato il lavabo, buttato il guanto.

"Mamma, vedo tutto nero."
"Alessandro tranquillo, guarda avanti, non chiudere gli occhi...
Lo tengo da dietro e me lo trascino fino al water, mi siedo sopra con lui in braccio.
Non pesa niente. Adesso è 54 chili... saranno i due metri di colon... ma anche altri giorni di digiuno, di te e poi minestrina che non finisce nemmeno.
"Alessandro respira, respira. Non chiudere gli occhi."
E' un peso morto.
"Mamma, tira la corda".
Mi giro verso sinistra e tiro la cordicella sopra il bidet, lui l'aveva già vista... non gli sfugge mai niente.

Con calma arriva un'infermiera, lo so che dovevo aspettare, sono solo in due in tutto il reparto, è un'indecenza... come possono lavorare?
Arriva, mi aiuta a rimettere Alessandro a letto.
Va a prendere lo stetoscopio e gli misura la pressione: ha i battiti altissimi e la pressione piuttosto alta.
Ma è lo spavento, come le altre volte. Ormai non sono nuova a questi episodi, ma pensavo di essermeli lasciati alle spalle.

Alle sei e mezza arriva Eliana, sarà la stomaterapista di Alessandro, lo seguirà nella cura della sua stomia.
La sacchetta si è riempita troppo ed è fuoriuscita, il liquido verde scuro si è infilato sotto la schiena.
Alessandro dormiva e non se ne è accorto.
Ci mostra come staccare la placca, come pulire LA FRAGOLINA, come la chiama Marco, un altro infermiere, come applicare lo spray protettivo sulla pelle affinché non si irriti, soffiare per asciugare, modellare il foro sulla placca in base alla misura della sua fragolina, nel tempo si rimpicciolirà un poco, scaldare tra le mani l'adesivo perchè aderisca meglio, applicare sulla pelle asciutta, premere facendo attenzione ai clic la sacchetta, avvolgere il fondo e chiuderlo con lo strap, rivoltare come un calzino.
Sta facendo applicare la placca ad Alessandro quando ricade indietro sul letto:
"Mamma, mamma, vedo nero, il braccio non risponde più", in effetti il braccio è scoordinato, si muove da solo.
Ha di nuovo gli occhi all'indietro...
Paura.
Di nuovo.

Meno male passa in fretta.
Si riprende.

Quando più tardi lo aiutano ad alzarsi per mettersi in poltrona accade di nuovo.

Mangia Ale, mangia. Devi mangiare...

E' passato Marco, l'infermiere, Alessandro si fida molto di lui, gli piace, come quegli altri che abbiamo lasciato in Gastroenterologia.
Lui lo tranquillizza, gli dice di non aver paura del Professor Nascimbeni, di chiedergli tutto quello che vuole...
Gli ha dato il nome di un'applicazione che ha creato lui per Android, STOMAP.
Alessandro l'ha scaricata e sta imparando pian piano ome gestire la sua stomia, i vari tipi di sacchetti, l'alimentazione, i suoi diritti, le richieste all'Asl...

Sembra aver preso bene la sua fragolina... ogni poco si tira su la maglia del pigiama e controlla il sacchetto, se è ora di vuotarlo, di che colore e consistenza è l'interno...
Bene, durerà poco ma non deve odiarla.

* la fragolina è quel pezzo di intestino che esce sulla pancia per mezzo di un foro, viene "rivoltato" e da qui escono le feci, che poi sono raccolte dal "sacchetto", attaccato alla pelle per mezzo di una placca adesiva. E' più o meno come questa nel disegno, ha la consistenza dell'interno della nostra bocca, con lo stesso colore rosso vivo.


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