martedì 19 dicembre 2017

Io ho pregato per lui ma anche per me

Questa notte speravo di dormire, Alessandro è più tranquillo, siamo andati in bagno solo un paio di volte... purtroppo il nostro compagno di stanza è stato operato ieri e questa notte ha sofferto molto.

Lo sentivamo urlare, c'erano entrambe le infermiere accanto al suo letto, al di là della tendina blu.
"Allora Roberto, come stai? Sei in bomba? Ti sembra di essere Bob Marley?"
"???" ma sono impazzite queste? ma si conoscono?

"Vedo le pecore, ci sono un sacco di pecore."
"Ah beh... tra le mucche di Alessandro e le pecore questa non è una stanza d'ospedale... qui siamo nei campi..."

Io bado ai rumori che vengono dall'altro lato, ai beep... ho già recuperato una spina dell'infusore e l'ho attaccata, prima che si metta a suonare quando dormo, e ne ho chiesta un'altra che mi hanno già portato, perché gli infusori sono due.
Non ho perso il vizio di farmi gli affari degli altri...
Qui bisogna un po' arrangiarsi!
Di notte ci sono solo due infermiere in tutto il reparto e questa notte l'hanno passata praticamente sempre nella nostra stanza, tra Alessandro e Roberto.

Peccato che non ho badato all'apparecchio che segnala l'ossigenazione... mi sono alzata più volte perché andava in allarme e chiamavo le infermiere, all'ennesimo beep mi sono accorta che mancava la spina anche qui, e ha terminato la sua autonomia...
Suono ancora il campanello.

Per fortuna quando il beep è quello dell'infusore che segnala anomalia a valle ormai ho imparato che basta allungare il braccio, o spostare il tubicino, per sistemare l'errore, dopo che ho tolto il suono, come prima cosa...
Ad un certo punto diventa impossibile dormire dalle urla di Roberto:
"Aiuto, aiuto. Basta. Basta... non resisto! Non resistoooo."
Poi le urla diminuiscono un po' di intensità, per poi ricrescere...
Non so cosa gli stanno facendo dietro quella tenda.
Parlano di morfina.

Finalmente arriva mattina e Roberto si è assopito.
Lo fanno alzare in poltrona, ha freddo. Lo copro con la coperta del letto, l'aria condizionata gli scende proprio addosso.

Alessandro dalla sua poltrona mi guarda:
"Io stanotte ho pregato per lui, ma anche per me."
"Grazie tesoro". Lo ringrazia Roberto.

Che tenero il mio bambino. Sempre sensibile.

Nessun commento:

Posta un commento