lunedì 25 dicembre 2017

Ho paura di non farcela

Come ogni Natale è tradizione che la colazione la prepari mio papà: lo zabaione con i biscotti.
Ci aspettavano per le nove, purtroppo però dopo la colazione con tè e fette biscottate  con la marmellata, al momento di prendere tutte le pastiglie, Alessandro ha vomitato di nuovo.
Ho cercato di convincerlo che era solo un fattore di testa, che le medicine le deve prendere... ma intanto se ne sono andate... anche stamattina.
Ha saltato la dose di ieri sera e tutte quelle di stamattina, cortisone, vitamine, calcio, potassio, antibiotico,  gastroprotettore...

Siamo saliti e io ho bevuto lo zabaione che mi ricorda la mia infanzia, le merende in montagna quando la zia Margherita ce lo preparava con i Savoiardi o i Pavesini.

Alessandro si è messo sul divano, poi in poltrona vicino alla stufa a legno, è pelle e ossa e ha sempre freddo, nonostante le tre maglie.

Abbiamo pranzato, per lui pasta al tonno, la sua preferita, ne ha mangiata due cucchiaiate, le bistecchine (carpaccio girato e voltato in padella), ha fatto due giri intorno al tavolo e si è rimesso sul divano a guardare un film con Greta.
Sono arrivati mio cugino e la sua famiglia... un po' di casino...
Alessandro era sempre sul divano.

A metà pomeriggio io e Roby siamo scesi a casa per fare un riposino, finalmente.
Eravamo in casa giusto da due minuti quando è scesa mia mamma a chiamarmi: Alessandro ha vomitato tutto.

Di nuovo. Anche la vitamina e il calcio del dopo pranzo.

E' arrivato Ivan, si ferma anche a dormire, magari Alessandro sarà più tranquillo, con il papà nel letto accanto.
Prima di cena mentre guardavano un film in camera Alessandro si è addormentato e finalmente ha riposato un paio d'ore filate.
Quante settimane sono che non dorme più di tre ore a notte?

Abbiamo cenato, per Alessandro la sua minestrina, sembrava tranquillo, ma poco dopo, nell'ingoiare una pastiglia, ha vomitato di nuovo tutto.

Tutto quel poco che ha mangiato, tutte le pastiglie. E' senza terapia da ieri a mezzogiorno. Senza cibo da ieri a mezzogiorno.

L'ho accompagnato in bagno a controllare il sacchetto, è ancora quasi vuoto, in tutto il giorno non ha prodotto nulla... ma cosa ci vogliamo trovare? Non ha mangiato niente da ieri...
Procedo con la medicazione, la peretta, l'iniezione di Eparina.

"Mamma, ho paura di non farcela."
"Ma no tesoro, stai tranquillo, sarà l'influenza... Domani vedrai che mangi e prendi le pastiglie senza problema. Stai tranquillo tesoro".
Ma io ho di nuovo paura.
Paura che nonostante tutto ci sfugga di mano... La sua vitina è troppo piccola, sulla schiena ci sono solo ossa, quel braccino in cui infilo l'ago è solo pelle, il sedere non ce l'ha più... e le sue gambe muscolose? Quelle che al mare nascondeva sotto il costume lungo nonostante fossero perfette?

Ivan si è infilato a letto con lui, anche a lui chiede:
"Mi abbracci? Mi dai un bacio?"
E io spiego a questo omone con due pile, un po' di barba, un po' impacciato, che gli abbracci rilasciano tranquillità...
Li ho lasciati così.

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