domenica 31 dicembre 2017

2017 CHIUSO!

Da quando è RIritornato a casa Alessandro sta bene...
Mangia finalmente volentieri, tutto, tutto quello che può mangiare, e mangerebbe anche quello che non può, e che non mangiava nemmeno prima!
L'abbiamo pesato... a casa Cavalleri la pesa è una mania... ma stavolta dobbiamo tenere monitorato Alessandro.
51 chili, negli ultimi giorni in ospedale ne ha persi ancora due...
Ora deve recuperare, rimettersi in forze perché tra due mesi il Professor Nascimbeni lo vuole operare di nuovo...
Cammina, fa i suoi giretti intorno al tavolo, va in cucina, poi in camera, si risiede... sale dai nonni, ha ricominciato a giocare al computer (buon segno...)
E' fragilissimo, come la discussione si anima trema forte e si è messo a piangere per un nonnulla... 
Riesce però a dormire abbastanza tranquillamente.
Siamo diventati bravissimi con il suo sacchetto, ho comperato una caraffa di plastica, lui si mette in piedi e la sorregge, io mi infilo i guanti in lattice, srotolo, schiaccio, pulisco con la carta igienica e richiudo. Butto nel wc, igienizzo con l'Amuchina la caraffa.
Se dobbiamo cambiare anche la placca prima lui la stacca con un pezzo di carta casa inumidito, poi io pulisco bene con cotone bagnato e sapone di Marsiglia, tampono per asciugare, spruzzo lo spray protettivo e incollo la placca, poi aggancio il sacchetto.
Le ferite sono sempre bruttine, procedo con la medicazione mattina e sera, la peretta di Mesalazina (quel sangue ogni tanto c'è ancora... ogni tanto sporca i boxer, sto provando diversi tipi di assorbenti ma poi non sono mai larghi abbastanza...).
Al mattino ci sono un sacco di pastiglie, ma a pranzo e cena solo tre... le prende senza problemi e finalmente faranno effetto!

Io? Mi sto riprendendo dalla stanchezza, il mio letto e il mio cuscino aiutano molto...
La testa? la testa non molla.
Non si può mollare perché appena penso che sia finita... ricomincia. C'è sempre in agguato qualcosa che può andare storto.
D'altronde la prima legge di Murphy lo insegna: Se qualcosa può andare male, andrà male...
Non basta tutto l'ottimismo del mondo, le preghiere, i pensieri positivi... tutte belle cose, servono a tranquillizzare l'animo e potranno anche influire sul risultato... ma solo quando è il momento.

Io ho sempre le mie logiche del cz... come dicevano le mie amiche...
Possiamo affannarci quanto vogliamo, ma tutto è già deciso da forze più grandi di noi, il destino, Dio.

Io CREDO, e prego, ma a quasi cinquant'anni ho ormai imparato che le cose bisogna lasciarle andare per il loro corso, bisogna impegnarsi sì, ma senza sforzarsi allo stremo; per la mitologia romana erano le Parche a reggere i fili della vita e del destino degli uomini, per me che sono cattolica è Dio.
Lui sa cosa è meglio per noi, c'è una spiegazione in tutto quello che avviene, nel percorso anche doloroso che dobbiamo compiere, c'è un insegnamento.
Non sempre ciò che all'inizio si rivela negativo alla fine lo è...
Quest'anno il trasloco del negozio è stato massacrante, in tutti i sensi, non solo per la fatica a smantellare e spostare tutto... è stata una sconfitta, un retrocedere... ma necessario.
Non so come avrei potuto seguire Alessandro se avessi avuto ancora il negozio vicino casa... avrei dovuto chiudere per mesi...
Perché tre locali che sembravano giusti alla fine sono stati annullati? Perché dovevo finire proprio davanti all'Ospedale... Roberto se la prendeva e io cercavo di calmarlo, non preoccuparti, se va così vuol dire che deve andare così... lascia stare, si sistemerà tutto.
Non sono quella che lascia passare la vita senza far nulla... anzi...  mi do da fare e molto... ma so quando è il momento di fermarmi e aspettare.
Alessandro era ed è nelle mani di Dio. 
Per quanto i medici o noi facessimo... tutto dipendeva da Lui.
Tutte le preghiere sono servite? Certamente.
Ma Alessandro, come tutti, aveva il suo percorso da fare. Il perché? Ora non lo so.
Ma come ho risposto a Ivan quando me l'ha chiesto forse avremmo avuto un figlio alcolizzato, e per ora Alessandro ha visto come si è ridotto Salomone bevendo... avremmo avuto un figlio drogato, e per ora Alessandro ha provato quanto stava male con l'anestesia e quante brutte cose vedeva se chiudeva gli occhi.
Forse... forse... forse...
Non lo sappiamo.
Questa esperienza gli servirà per il futuro, lo ha fortificato, lo ha reso maturo, a momenti lo guardiamo e lo vediamo già vecchio. E non per i pannoloni che ha dovuto portare...

Quanti mi hanno chiesto COME potevo sopportare quello che stava succedendo... Si fa e basta.
Quanti mi hanno chiesto COME facevo a non dormire e lavorare, fino a quando avrei resistito, se non crollavo... Si fa e basta.
Sono una mamma. E le mamme possono tutto.
Ci sono stati momenti di tensione... soprattutto in famiglia, sicuramente per il troppo bene che vogliono ad Alessandro mia mamma e mia sorella hanno cercato di "passarmi davanti", come se loro sapessero cosa era meglio per lui, e non io. Forse è vero, avrebbero potuto fare meglio, ma sono io la mamma di Alessandro, e lui aveva e ha bisogno di me.
Sarebbe stato facile lasciarle a dormire con lui la notte, ma con lui dovevo esserci io, sempre. Già tornare a casa il sabato per me è stata dura, ma avevo bisogno di recuperare per non crollare sul serio. Era un momento per staccare e ripartire per un'intera settimana.
Ho pianto? Sì, per tutti i corridoi dell'ospedale, all'andata e al ritorno. Per sfogarmi. Ho risolto qualcosa? No... ma mi sono sfogata.
E' stato facile assistere Alessandro nei suoi momenti più intimi? Quando vomitava?
No... perché entrambi avevamo un forte senso del pudore, e perché fatemi medicare ferite, vedere sangue, non c'è problema. Cacca e vomito sono il problema. 
Erano il problema.
C'era da farlo e l'ho fatto. 
Come quando è morta mia suocera e l'infermiere ha chiesto a me e Ivan se volevamo aiutarlo a lavarla e rivestirla. L'ho fatto.
E' l'amore che ti fa fare tutto.
E' l'amore che ti dà le forze per affrontare qualsiasi cosa.
Ancora e ancora.
E cosa c'è di più grande dell'amore di una mamma? Di chi ha dato la vita?

Cosa ho imparato da questa esperienza fino ad ora? Che non c'è mai limite al peggio... e che se non dormo divento cattiva.
Tutto il resto lo sapevo già:
Che ho un figlio straordinario
Che la famiglia c'è sempre, e quando serve lascia da parte gli screzi
Che sono piuttosto forte per sopportare le batoste della vita, a furia di prenderle...
Che sono circondata da amici, conoscenti e clienti meravigliosi
Che per tanti ti stiano intorno, ti accorgi sempre di chi manca
Che Dio esiste

Per chiudere l'anno, ho ricevuto il messaggio di un'amica, mi ha fatto molto piacere. Ci siamo perse un po' di vista... ma sotto sotto l'amicizia era sincera e c'è ancora, mi ha fatto dei complimenti che immodestamente mi sento di meritare. Grazie a lei e a tutti quanti... all'anno prossimo!
Un anno migliore!








Nessun commento:

Posta un commento