lunedì 11 dicembre 2017

Claudio, Nicola e Ornella

In reparto ognuno ha il suo compito... i pulcini, quelli vestiti di giallo fanno i letti, portano la colazione, il pranzo, portano le padelle, le portano via, puliscono gli allettati, se suoni il campanello arrivano loro ma se ti servono gli infermieri li devono chiamare. Qualcuno stacca le flebo, ma raramente.
L'impresa di pulizie passa due volte, al mattino presto per il ripasso e il pomeriggio per il grosso.
mmm
Io ho il mio detergente spray e la mia spugna in bagno, ripasso il tavolo, il comodino e il bagno dove sporca Alessandro. 
Si è già beccato un'infezione in ospedale e queste febbri continue inspiegabili chissà da dove vengono...
Il prelievo di sangue di un paio di giorni fa è in coltura per stabilire anche stavolta che cocco sarà...

Alessandro si è lamentato di mal di gola, non inghiotte quasi niente, è sempre più debole e magro.

Gli infermieri si dividono in quelli che sanno fare da quelli che non vogliono fare o non sanno fare... Questi ultimi non per colpa loro ma perché sono tirocinanti.
Ce n'è uno in particolare che ad Alessandro e Renzo proprio non piace... non imbrocca mai la vena giusta, se attacca la flebo non scende e bisogna sempre fare i lavaggi della vena o chiamare soccorso.
Renzo gli ha chiesto se non ha mai lavorato sulle ambulanze come volontario.
Quello ha risposto di no.
"Si vede, ma ti farebbe bene..."

Per fortuna ha finito il tirocinio ed è tornato al suo paese, in Sicilia.

Alessandro si lamenta mai... sopporta sempre tutto in silenzio. Ma quando vede arrivare l'arcella con le provette per i prelievi o i flaconi delle flebo comincia ad agitarsi se il volto dell'infermiere non è quello giusto...
Si fida di pochi, a ragione...
Nicola o Niccolò, indifferentemente, non abbiamo capito qual è il nome giusto, è un infermiere di una volta... non questi nuovi con la laurea in infermieristica... sa fare tutto, perché una volta gli infermieri facevano tutto, ha esperienza e perciò sa come affrontare gli imprevisti... Se la flebo di Ale non scende perché la vena se ne sta di nuovo andando sa cosa toccare e magicamente le gocce riprendono a venire giù con regolarità... 
Claudio è più giovane, di poche parole, sempre gentilissimo con tutti, e ha le mani d'oro... Quando si tratta di riprendere il braccio ad Alessandro per trovare una vena nonostante siano ancora "bruciate" o troppo fini, ci vuole Claudio. Lui tocca, sfiora, gira, finché trova il punto giusto e va a colpo sicuro, senza provare e riprovare tante volte.
Arriva e fissa con garze e nastro adesivo gli aghi infilati da altri in modo che non si spostino e il liquido vada in giro... 
Con lui i prelievi vanno al primo colpo, senza bucare tre volte per riempire tre provette...
Ma lui non c'è sempre! E credo che anche lui stia in ospedale da un bel po'...

E poi c'è Ornella. Anche lei non ha di sicuro la laurea in infermieristica... anzi... mi sa che tra un po' se ne andrà in pensione... ma pure lei ha la mano magica. Tocca, preme, piega, sposta la cannula della flebo e il liquido riprende a scendere, senza bisogno di inserire siringhe di fisiologica per il lavaggio della vena o staccare tutto e provare su un altro braccio. Con i prelievi è magica già alle 5.20 del mattino, quando il prelievo è urgente e la risposta deve arrivare prima del giro dei medici. Guarda il reticolo di vene davanti, dietro, in parte, i suoi polpastrelli vanno dritti a premere dove poi infila l'ago.

Se non ci sono Claudio, Nicola e Ornella siamo rovinati... 
E a volte mancano.
E allora lo senti...
"Dov'è Claudio? Chiamate Claudio..."




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