giovedì 14 dicembre 2017

Qui massima trasparenza

Nonostante abbiano aumentato la dose di ferro e siano poi passati alla flebo l'emoglobina è scesa ancora, Alessandro è molto debole. Ha avuto ancora febbre alta e le flebo di Perfalgan si alternano a quelle degli antibiotici.
Stamattina alle otto è passato l'infettivologo con la dottoressa Benini per farsi un quadro della situazione, con tutti gli antibiotici e il cortisone che ha preso in un mese non dovrebbe esserci febbre.
Presto non l'aveva ma poi ha già iniziato a risalire.
L'altro ieri gli hanno fatto un tampone alla gola (va beh... il primo lo avevano fatto in un altro posto... quando l'ho detto alla dottoressa Benini non voleva credere alle sue orecchie... "non in gola? ma allora dove?" hm... la dottoressa Rosanna, lunghi boccoli scuri, 29 anni, un sorriso disarmante, -piace molto ad Ale- va a chiedere agli infermieri. "ehhhh... in laboratorio si erano accorti che non andava bene, adesso stavano venendo a rifare il prelievo"........................................) ma il risultato deve ancora arrivare, così come l'ennesima emocoltura .
Sfogliano tutti i fogli della cartella clinica di Alessandro... ormai ha dimensioni notevoli, controllano i valori della febbre, gli esami, le terapie già in atto...

Nemmeno lui sa cosa dire.

"Sono un caso complicato!"
"Già... ma a noi i casi semplici non piacciono..." risponde l'infettivologo.
Aggiunge altri esami, altri tre antibiotici, ormai è coperto per qualsiasi cosa...

Più tardi mentre sto uscendo incrocio la Professoressa Ricci.

"Abbiamo chiesto anche il consulto col chirurgo. Ormai non sta rispondendo più a niente, il cortisone non fa nulla, non possiamo continuare con la dose massima, abbiamo dovuto scendere, ma nello scendere è peggiorato, non abbiamo tempo di aspettare che l'Infliximab faccia effetto. Programmiamo un'altra rettoscopia per vedere la situazione. Con le lastre al torace siamo abbastanza tranquilli ma il chirurgo vuole valutare meglio. Temiamo che l'infiammazione si sia estesa."
"Ma non sarebbe meglio a questo punto una colonscopia per vedere tutto?"

"mmm... meglio di no. Andremmo a rischiare insufflando aria."
Non mi spiega bene ma ho capito al volo... temono che già soffiando l'aria il colon, o quello che resta dopo averlo visto scendere nel wc o nei telini, si perfori.

Mi sto mettendo a piangere, la professoressa Ricci ha un'espressione spiaciutissima, ma non può fare altrimenti che avvisarmi...

Mentre esco chiamo Ivan che è con Alessandro e lo avviso.
Sono appena entrata in negozio e mi richiama, il chirurgo è già passato, ha detto ad Alessandro che sta valutando l'intervento, lo ha chiamato SALVAVITA.

Rientro subito in ospedale, devo stargli vicino dopo questa notizia, non so ancora come l'ha presa...
Intervento... stomia, sacchettino... Pensavo fosse cosa per vecchi... la deviazione.

Avviso Roberto e saliamo insieme, incrociamo di nuovo la Professoressa Ricci con il dottor Pozzi fuori dall'ascensore. Si scusa ancora per la brutta notizia...
"Mi spiace non poter fare di più. Abbiamo chiesto al Professor Nascimbeni di venire a vederlo perché è il miglior chirurgo che abbiamo a disposizione. Lui ci sarà anche sabato e domenica per ogni evenienza, lunedì o martedì valuteremo insieme la situazione e decideremo o per l'intervento o se anticipare la seconda dose di Infliximab. Abbiamo preferito chiamare lui perché si è reso disponibile anche se non è di turno, in caso di necessità, per non rischiare che lo operi chiunque."

In caso di necessità... Quindi la situazione è grave... 
Decideranno lunedì o martedì ma lui sabato e domenica è in ospedale...
Mi si inumidiscono di nuovo gli occhi, cosa deve sopportare ancora il mio bambino?
Perché? Perché? Perché?
Nessuno ha ancora risposto alla mia domanda.

Entriamo in camera, Alessandro è tranquillo. Ma lui è sempre tranquillo, è troppo tranquillo. Come fa ad accettare tutto senza piangere, senza urlare? 
Ivan calca l'accento sulla parola SALVAVITA che ha usato il professor Nascimbeni.
Roberto ha già controllato chi è il Professor Nascimbeni, profilo Facebook, pareri di colleghi, stato di servizio. 1700 e passa interventi sul tratto digerente, colon-retto... va bene, ci fidiamo!

Ritorno in negozio e incontro nuovamente la Professoressa Ricci in fondo al corridoio, non so chi delle due sta peggio.
"Sono sicura di aver fatto tutto il possibile per Alessandro. Ho controllato e ricontrollato per vedere se avevo sbagliato qualcosa. Ma non posso darmi colpe. Il problema è che in questo caso non riesco ad essere staccata come dovrei, sono troppo coinvolta, e rischio di perdere di lucidità. Ma sono certa di aver agito per il meglio."
Sono io che tranquillizzo lei, sono sicura che lei e gli altri abbiano fatto il possibile e anche di più...
E' solo che la vita si sta accanendo contro il mio Alessandro... forse l'intervento è la soluzione giusta.

Risalgo nel tardo pomeriggio, una visitina breve,  in corridoio passa la dottoressa Benini, mi ferma, quegli occhi... faccio cenno ad Ivan di uscire senza che veda Alessandro.
"Ci sarebbe un'altra cosa... Ormai le braccia non bastano più... Dobbiamo utilizzare l'accesso al collo, soprattutto in evenienza dell'intervento. Dobbiamo dar tempo alle vene di ripristinarsi."

Rientriamo in camera.
Alessandro stava giocando con la sua nuova finta Go-Pro di Santa Lucia ma non gli è scappato niente.
"Qui massima trasparenza. Cosa vi ha detto?"

Gli spieghiamo che dovranno mettergli l'accesso al collo. Non vuole.
Anche Renzo cerca di tranquillizzarlo:
"L'ho messo anch'io. Scendi in rianimazione dieci minuti. Non senti niente. Solo la pizzicata della puntura."

Forse si convince.
Povero il mio Alessandro...
Un'altra.
Non gli stanno risparmiando niente.
Perché?




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